Se è vero che il 1978 verrà ricordato per l’esplosione dei fermenti post-punk e della new-wave, è del pari probabile che si cercherà di valutare, ex.post, il significato di dischi fuori corso quali quelli dei Genesis, dei Gentle Giant, dei Van Der Graaf (live), dei Black Sabbath, degli Yes, dei… insomma di tutta l’area definita dai detrattori come appartenente al Rock dei dinosauri.
Non farà eccezione da questo punto di vista il terzo disco del Progetto di Alan Parsons, ai più noto per aver partecipato in qualità di ingegnere del suono alla registrazione di “The dark side of the moon” dei Pink Floyd. “Pyramid”. ha tutto per soddisfare gli ascoltatori della domenica, zeppo com’è di effetti speciali e di roboanti soluzioni stilistiche, ma oltre ad essere fuori tempo massimo, ha l’aggravante di nascondere il pezzettino d’arrosto con un bel po’ di fumo.
Anto (1978)
Tracks:
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“Voyager” (instrumental)
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“What Goes Up…”
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“The Eagle Will Rise Again”
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“One More River”
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“Can’t Take It with You”
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“In the Lap of the Gods” (instrumental)
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“Pyramania”
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“Hyper-Gamma-Spaces” (instrumental)
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“Shadow of a Lonely Man”