THE NATIONAL + Beirut – UNA DATA IN ITALIA A LUGLIO

 

DNA concerti

Il Comune di Ferrara, la Regione Emilia-Romagna, La Provincia di Ferrara e Ferrara Sotto Le Stelle

Sono orgogliosi di presentare:

UNICA DATA ITALIANA

 

THE NATIONAL

+

Very Special Guest

BEIRUT

 

martedì 5 luglio 2011 – Ferrara – Piazza Castello

Apertura porte: Ore 19,30

Inizio Concerti: 20,30

Biglietto: 30 euro+d.p.

 

PREVENDITE APERTE

 

Reduci dal successo ottenuto con la pubblicazione dell’ultimo album HIGH VIOLET e dopo il rapidissimo sold out registrato dal concerto di novembre a Milano, tornano in Italia i NATIONAL per un’unica data a Ferrara che avrà come supporto il talentuoso BEIRUT, per la prima volta in Italia.

Con l’attesissimo quinto album “High Violet”, il quintetto di Brooklyn conferma le vette compositive raggiunte col precedente acclamato lavoro “Boxer” e continua la progressione qualitativa iniziata con il debutto nel 2001. Le caratteristiche con cui la band ha saputo costruirsi un meritatissimo seguito – grazie anche a grandi performance dal vivo – sono sempre le stesse: voce baritonale e sofferente, accordi di pianoforte in minore che creano un atmosfera notturna e malinconica, melodie che si posizionano in modo creativo fra il rock elettrico americano e l’indie rock dai toni più soft, con le influenze di sempre fra Joy Division e sprazzi di new wave britannica, in un fortunatissimo equilibrio tra toni cupi e un gioioso ottimismo. Pur con brani meno immediati e meno epici del precedente capolavoro, “High Violet” è un disco che fa parte della stessa categoria, vale a dire un eccellente e luminoso album alle soglie del capolavoro.

 

I THE NATIONAL si sono formati nel 1999, quando 5 amici di Cincinnati, OHIO, Aaron Dessner (guitars, bass), Bryce Dessner (guitar), Scott Devendorf (guitar; bass), Bryan Devendorf (drums) and Matt Berninger (vocals), si sono ritrovati dopo essersi trasferiti a Brooklyn, NY.

Sin dagli esordi i THE NATIONAL hanno ottenuto il favore e l’approvazione della critica internazionale ma è stato solo nel 2005, con il bellissimo ALLIGATOR, uno degli album indipendenti più chiacchierati e amati del 2005, definito da UNCUT un vero e proprio “capolavoro”, che il gruppo è stato scoperto e apprezzato da un pubblico più vasto, grazie anche a grandi performance dal vivo.

E Così, nel tempo, è cresciuto intorno ai The National un numero sempre maggiore di ammiratori tra cui numerosissimi musicisti. Ci accontentiamo di ricordare Bruce Springsteen.

BOXER è arrivato a due anni di distanza dal precedente Alligator e non solo ha confermato il talento della band ma ha superato le vette compositive raggiunte dal precedente album. Scritto nel corso di tredici mesi a NY, Boxer è il risultato di un duro lavoro e segna un nuovo capitolo nella carriera del gruppo. Registrato per lo più ai Tarquin Studios in Bridgeport, CT, l’album è stato prodotto e mixato dalla band e da Peter Katis (Interpol, Spoon), e pur avendo dei tratti in comune col precedente lavoro è un album diverso: un nuovo “classico” di una band in forma smagliante.

Negli album dei National ci sono echi che rimandano a Leonard Cohen, Grace Paley, Nick Cave, John Ashbery, The Smiths e Tom Waits, ma il pedigree del gruppo sta divenendo sempre più difficile da tracciare e alla fine il suono di The National somiglia soltanto a se stesso: un boato meditativo che inizia nel cuore, viene catturato nel cervello e risuona all’esterno.

 

 

BEIRUT

Dopo il brillante esordio nel 2006 Gulag Orkestar e il successivo acclamato album del 2007 The Flying Club Cup, definito da numerose prestigiose testate musicali tra cui NME, Uncut, The Sun e Q album dell’anno, il talentuoso giovane songwriter e musicista Zach Condon, in arte Beirut, originario di Santa Fè – Nuovo Messico, è tornato nel 2009 con un nuovo bellissimo album, intitolato March Of The Zapotec e composto da due EP.

IL primo da cui l’intero album prende il nome è un‘ incursione nel folk messicano suonato con l’aiuto di una orchestra da funerale di una piccola e oscura cittadina messicana, il secondo intitolato Holland è invece un prodigio electro-pop, originalmente un’idea di Zach prima di incarnarsi Beirut, quando si presentava ancora sotto il moniker di Realpeople.

 

 

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