Come è ormai noto di dischi se ne vendono sempre meno, ma questo non significa che non vengano prodotti buoni dischi.
Il 2010 poi ne sta proponendo davvero tanti.
Uno di questi è l’album d’esordio dei Trans VZ, Progress/Regress.
I Trans VZ ci dicono le cronache che nascono come duo indie-folk per poi diventare un trio che allarga i propri orizzonti immergendosi nel mare magnum della new-wave, sia di sponda britannica che di sponda americana, senza perdere di vista alcune delle proposte più attuali, che a mio modesto avviso sempre dalla new-wave comunque derivano. Progress/Regress è il sunto di 6 anni di immersioni in questi mari.
Bisogna dire che l’esperienza che ne hanno tratto i Trans VZ di tutte queste nuotate è quantomeno buona. I 10 brani proposti su Progress/Regress son tutti ben scritti, ben suonati e cantati col giusto piglio (che in più di un caso ricorda il grande Colin Newman) anche se purtroppo solo in inglese.
Le influenze che citano ovvero Wire, Pop Group, Slits e James Chance ci stanno tutte e a queste ci aggiungerei anche i B52’s, i Devo, gli XTC e i Gang of Four, ma il trio dimostra lungo tutto l’arco dell’album di avere una propria personalità che li porta ad una sintesi che a volta ricorda quella dei Death from above 1979.
L’unico limite che ho riscontrato è che alcuni brani si assomiglino un po troppo tra loro come struttura. Ma si tratta del classico pelo nell’uovo, l’album lo si ascolta che è un piacere, ad esempio le iniziali Jimmy (The Juke Box) e la successiva I’m Not Sure sono a dir poco travolgenti.
Concludendo Progress/Regress è un ottimo debutto, peccato che i testi siano solo in inglese ma del resto nessuno è perfetto 🙂 . Album decisamente consigliato a tutti.
Mario (giugno 2010)
Tracklist:
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Jimmy (the juke box)
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I’m not sure
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The all seeing eye
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HuckleBerry Finn
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Headache for dinner
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Trance Vz
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Old mountain man
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Transavanguardia
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Regress
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I’ve lost my horse in Ohio
Ric (TVZ)
Ambra