Era da tempo che volevo scrivere la recensione dell’ultimo (al momento) album dei Treponem Pal.
Una recensione che volevo assolutamente scrivere e che per vari motivi è slittata fino ad oggi, ma per fortuna i dischi come i libri non hanno una data di scadenza perciò ogni momento è buono per scoprirli o riscoprirli e parlarne, lo volevo perché la band di Marco Neves è tra le band industrial metal probabilmente quella più sottovalutata e misconosciuta.
Grosso errore.
I Treponem Pal sin dal loro esordio hanno dimostrato di avere molto da dire ed hanno influenzato non poche band in particolare sul versante metal, sono diverse infatti le band gothic e love metal che hanno dei debiti nei loro confronti. Ascoltate il loro album migliore ovvero Excess & Overdrive del 1993 e poi ditemi se sbaglio.
Non si avevano più notizie della band transalpina dal 1997 quando uscì il controverso Higher, album che presentava sonorità dub insieme al consolidato impianto industrial metal, che fin dagli esordi aveva mostrato influenze dei Killing Joke e degli Swans (e in parte anche degli Young Gods e dei Voivod), che i nostri ci avevano fatto apprezzare avendolo portato a livelli veramente alti. Higher fu l’ultimo atto di un percorso di ricerca musicale che però ci mostrò che Marco Neves ormai aveva altri orizzonti di ricerca, il dub appunto, è il risultato dell’incontro fra questi diversi percorsi di ricerca musicale non diede dei risultati del tutto soddisfacenti. A quel punto i componenti della band presero strade diverse, alcune condivise tra di loro altre no.
Nel 2006 Marco decide che è giunto il momento di riprendere ad esplorare il progetto Treponem Pal. Nel 2007 entra in studio per registrare Weird Machine con il vecchio compagno di scorribande Didier Breard e chiama alle chitarre Polak e Fred Mariolle. Ma non contento chiama due musicisti sinonimo di garanzia, ancor di più se si parla di industrial, Ted Parsons alla batteria (Swans, Prong, Godflesh e Killing Joke come credenziali bastano che dite?) e il mitico Paul Vincent RAVEN al basso (Killing Joke, Ministry, Prong, Godflesh, Pigface le band principali in cui ha dolcemente martoriato le nostre orecchie con i suoi giri di basso).
Purtroppo durante la produzione dell’album Raven lascia questa valle di lacrime.
I brani contenuti in Weird Machine riprendono il discorso interrotto con Higher, qui Marco Neves mette da parte però il dub e si concentra sulle sonorità che ci avevano fatto apprezzare nei lavori che lo avevano preceduto i Treponem Pal.
Industrial metal quindi, i Treponem Pal poi tra l’altro avevano già dal loro esordio un accento più metal rispetto alle altre band, accento che si conferma anche qui su Weird Machine. Il sound è stato aggiornato ai tempi e i brani ora danno più spazio agli aspetti melodici rispetto al passato senza scadere nel mainstream però, questa scelta mi sembra corretta perché riproporre cose uguale ed identiche a quelle già fatte avrebbe suonato come ricerca del passato perduto e, diciamola tutta, di brodino riscaldato, ma Marco Neves non è tipo da scelte facili e ovvie.
Il risultato sono 11 pezzi che vanno dal buono all’ottimo, l’anthemica Planet Crash è una di queste, dove la band conferma di avere ancora delle frecce nel proprio arco. Inoltre a dimostrazione e conferma che la band vuole sì riprendere il discorso interrotto con Higher ma con un occhio diverso è la riproposizione di Mad Box, brano presente nel primo album della band francese l’omonimo Treponem Pal, ma con un arrangiamento totalmente diverso (sinceramente preferisco la prima versione a questa).
Tra l’altro, come avete modo di vedere dalle foto pubblicate più sotto, ho avuto la possibilità di valutare anche l’impatto live di alcuni di questi brani durante i due concerti a supporto dei Killing Joke a Milano lo scorso settembre, e la resa è stata davvero ottima. I concerti, purtroppo troppo brevi, ci hanno mostrato i Treponem Pal in ottima forma. La selezione che ci hanno proposto è stata, seppur breve e non esaustiva della loro storia, coinvolgente con brani sia da Weird Machine (ad esempio Planet Crash, Unclean, Dirty Dance, Hardcore Massive Soldier, Sonic Life e Freak Machine) che dagli album precedenti, ad esempio hanno eseguito Out of Reach, Excess & Overdrive e la bellissima Pushing You Too Far.
Certo che andare in tour a supporto di una delle band che ti ha ispirato ed influenzato dev’essere una sensazione incredibile, di sicuro Marco e la sua band hanno onorato in pieno il loro compito.
In conclusione, il ritorno dei Treponem Pal sia su album ,con il presente Weird Machine, che dal vivo mi ha convinto (pur con qualche piccola riserva, la citata Mad Box ad esempio) pertanto non posso fare altro che consigliarvi l’acquisto di Weird Machine e, se vi fosse possibile, di apprezzarli anche dal vivo.
Mario (marzo 2009)
Tracklist:
-
Dirty Dance
-
Planet Crash
-
Unclean
-
Hardcore Massive Soldier
-
Mad Box
-
Sonic Life
-
Freak Machine
-
Human Attck
-
Evil Angel
-
One More Time
-
Never Give Up
© Miusika.net pic by Karmaphoto & Stakanov – Live @ Rolling Stone MI
© Miusika.net pic by Karmaphoto & Stakanov – Live @ Rolling Stone MI