UNITED CLUB
corso Vigevano 33/u, Torino
Il live club più attivo di Torino
011-23.59.816
392/7045240
340/7083277
ingresso riservato soci arci
Aprile 2012
Domenica 1 aprile ore 22.00 ingresso 6 euro con una consumazione
BOXEATTORI semi finale dei pesi piuma…
La prima regola dei boxeattori è che si improvvisa tutto. Il format nasce da 3 improvvisatori che 4 anni or sono ne stabiliscono le regole, la cornice e i punteggi.
La seconda regola è che “boxeattori” è un incontro dove due attori si sfidano con la
mediazione di un arbitro. Sul ring si sciolgono le coppie, si dividono le amicizie, si separano le famiglie. Uno contro uno senza eccezione.
La terza regola dei boxeattori è che è tutto truccato: nella migliore tradizione della boxe
e delle competizioni sportive di qualunque epoca la corruzione è tollerata.
Così per 3 mesi e per 3 domeniche al mese, il ring verrà montato allo United Club (quale luogo più adatto?), per fare affrontare i “pesi piuma” ovvero gli amici e i colleghi di quel
gruppo ristretto ed elitario che sono i “pesi massimi”.
Si tratta di comici di provata colpevolezza (Panpers, Max Pica, Elena Ascione, Annalisa Arione, Gnomiz, Vito) ed improvvisatori teatrali di lungo corso provenienti dalle diverse
compagnie del regno di Sardegna (Gabriele Girondi, Andrea Bochicchio, Federica Marino, Andrea Siciliano, Paolo Vallerga, Stefano Prevosto, Andrea Bruno, Stefano Reggiardo, Andrea Bruno).
La collaborazione con lo United Club nasce nei primissimi tempi di tour dello spettacolo quando nel settembre del 2008 nel locale di Corso Vigevano si svolge la seconda sfida
per il titolo di campione dei pesi massimi.
“Lo United Club è un posto fantastico per salire sul ring, c’è l’atmosfera giusta e i good fellas del club sono grandiosi”.
Con questa frase di Paolo Puleo (presidente di B-Teatro) si spiega al meglio la sinergia fra la compagnia e il club.
La supervisione e gli arbitraggi saranno carico dei Pesi Massimi nonché fondatori Paolo Puleo, Mauro Simolo ed Enzo Zammuto.
Per informazioni:
Mauro Simolo
mauro.simolo@bteatro.it
+39 349 891 8340
Lunedì 2 aprile ore 22.00 ingresso 6 euro
VIBRAVOID (Ger, psychedelich and acid rock band)
sala sotto: DEAN DIRG (Ger, rock/punk hc) + ODD COMMERCIAL
“Benvenuti nel mondo psichedelico dei Vibravoid, il luogo elettronico dove l’amore è libertà” (dal sito ufficiale). Cominciare l’anno nuovo con i Vibravoid è un’esperienza assai eccitante: tuffarsi nel vortice del loro space rock è un’esperienza allucinante e liberatoria, come i loro acclamati concerti freak in terra teutonica. Sono quattro ragazzotti assoldati dalla ciurma della Nasoni per dare vita ad un festival kraut-psichedelico: Sven S alle percussioni, Peter M al basso narcotico, Michael G e Christan K serrati dietro una montagna di chitarroni, pedaliere, synths analogici e persino il buon vecchio theremin. Dopo una manciata di spilt album e singoli, nel 2002 tirano fuori dal cilindro questo “Void vibration”, rigorosamente in vinile bianco con tanto di manifestino freakkettone del loro “Love Festival”. Parlare ancora di amore e pace sarà un po’ demodè (ma noi ci crediamo con tutto il cuore) e i Void ci deliziano con un’ideale colonna sonora per l’amore libero e le manifestazioni per la pace. Sette pezzi nel migliore stile space rock alla Hawkwind: una lineare base ritmica su cui chitarre e tastiere tessono le loro trame cosmiche. “Black and white” aggredisce l’ascoltatore, lo stordisce letteralmente: quando è cotto al punto giusto arriva “Creepy people” che lo culla e lo coccola. Questi qui la sanno lunga… Pur spaziando tra rock cosmico, psichedelia più o meno pesante e tradizione kraut, i Vibravoid talvolta riescono anche a dare il proprio tocco di personalità, come nelle liquide profondità di “Adjustment”, che non dispiacerà persino agli amanti degli Air più sfuggenti. Con “Echovoid” entriamo in territori mistici alla Popol Vuh mentre “Vivid vision” è uno strambo punk siderale, avvolto dai synths come la scia di una cometa. Chiude il disco la lunghissima title-track: senza dubbio il momento migliore del disco, profondamente suggestivo ed evocativo, elabora una trama semplice con mille sfumature di chitarre, avvolgendo l’ascoltatore in un’ossessiva spirale senza ritorno. Lucidi o pazzoidi che siano, i tedeschi Vibravoid hanno realizzato un disco piacevole. Peccato che sia non solo negli standard della Nasoni ma in generale nella media dei dischi space degli ultimi trent’anni…
DEAN DIRG
Sono ormai più di 13 anni che i teutonici Dean Dirg portano in giro per il mondo la loro incendiaria miscela di punk rock e hardcore: immaginatevi i Germs impegnati ad una corsa di go-kart all’ultimo sangue contro i New Bomb Turks, una sfida a chi fa più schifo tra Circle Jerks, Adolescents e le meravigliose band di scuola Rip Off Records. Capitanati dall’improbabile Dolph (cosa succede se mischiamo i cromosomi di Beppe Grillo, Henry Rollins e Diego Abatantuono? Lui è la risposta), i quattro di Münster fin’ora hanno messo a ferro e fuoco i palchi di Germania, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Svezia, Gran Bretagna, Austria, Francia, Italia, Spagna, Rep. Ceca, Macedonia, Grecia, Stati Uniti e Canada. Dopo 4 anni di assenza ritornano allo United per la seconda tappa del loro tour in terra italica: ci sarà da ridere!
ODD COMMERCIAL
Loro si descrivono come l’incrocio tra gli Screeching Weasel e Bon Jovi ma chi li ha ascoltati ha pronunciato la parola magica “Jawbreaker”… ai posteri l’ardua sentenza. Per ora godiamoceli: la primavera è alle porte, il sole splende, quale migliore cornice per melodie accattivanti e ritornelli contagiosi? Dopotutto da 2 Ponches e un ex Goonies è quello che ci si poteva aspettare.
Mercoledì 4 aprile ore 22.00 ingresso 10 euro
FAY HALLAM TRINITY (UK, rock) + TAILOR MADE (It, power pop/mod)
Fay Hallam: un’esponente di spicco dell’indie rock britannico degli ultimi 25 anni: Fay Hallam, autentica icona Mod, tastierista di indiscusso talento che ha animato quella scena suonando in due band seminali come i Makin’ Time (assieme all’ex bassista dei Charlatans Martin Blunt) e i Prime Movers, gruppo del quale faceva parte Graham Day, già leader dei Prisoners e personaggio di riferimento della scena garage rock europea degli anni Ottanta. La cantante ed hammondista, già definita la nuova Julie Driscoll, porterà sul palco in Italia il suo irresistibile mix di Mod sound, Hammond Beat, Soul e R&B. Fay Hallam è da sempre ammirata ed apprezzata per le sue grandi doti canore e l’incredibile groove all’organo Hammond. Dopo un lungo periodo di silenzio di quasi 15 anni, interrotto soltanto da alcune registrazioni con i Phaze, Fay torna oggi in Italia come leader di Fay Hallam Trinity, dopo i tour del 2008 e del 2009 e due album, Realm (2006) e 1975 (2009) e tre E.P.. Un nuovo album è in uscita a breve. Il FHT in tour diventa quartetto, con un’inedita line up. Oltre a Fay, organo e voce, e al batterista Kieran Mc Aleer, suonano anche il figlio Josh Day al piano e Filippo Boniello al basso, fondatore e membro della storica formazione milanese Four By Art, già con Fay nel tour dei Trinity del 2011. Il repertorio ripercorre la storia musicale di Fay dai Makin’ Time ai Fay Hallam Trinity, recuperando anche pezzi classici del Northern Soul e del Brit Rock anni Sessanta/Settanta, con l’Hammond che caratterizza in modo inconfondibile le songs. Pronti quindi a gustare una serata di arrangiamenti memori del Mod sound di metà anni Sessanta, dell’ R’n’B di estrazione black, di ballate beat e di richiami bossanova, con la tastiera ruggente e la voce magnificamente dolente di Fay Hallam
I Tailor Made iniziano a suonare assieme alla fine del mese di settembre 2008. Il gruppo è composto da Ennio (chitarra, voce), Jacopo (basso, cori) ed Emanuele. Il progetto nasce dalla comune passione dei tre per il mod revival. Inizialmente dediti ad eseguire le cover dei loro gruppi preferiti (Jam, Secret Affair, Blind Alley, Purple Hearts ecc.), cominciano ben presto a scrivere delle loro composizioni originali, che attualmente costituiscono gran parte del repertorio che propongono durante i loro concerti. L’attività live è frenetica: con meno di un anno di attività alle spalle calcano molti palchi di Torino e della provincia, ma suonano anche a Omegna (VB), Milano, Cantù (CO) e Lucca. Nel luglio del 2009 arrivano i loro due concerti più importanti: la partecipazione al ChicoBum Festival di Borgaro Torinese, in cui aprono il concerto degli Statuto, e la loro prima data all’estero, al Babalu di Monaco di Baviera, dove hanno un grande riscontro da parte del pubblico. A settembre suonano al raduno mod italiano a Marina di Ravenna e chiudono il loro primo anno di attività con 18 concerti. Intanto la band produce un demo cd di 4 pezzi completamente autoprodotto e registrato artigianalmente nella loro sala prove, mentre continua la stesura dei brani per il loro album d’esordio.
Demo: Italiano Weekend è stato registrato il 31 maggio, nella nostra sala prove, con mezzi casalinghi, sotto la supervisione del nostro amico Paolo Bertino, al quale siamo grati. La demo contiene quattro brani: Lei Non Sa, Weekend, Non Ho Voglia and Odio Il Tuo Ragazzo. Sono stati registrati senza troppi “trucchi”, per descrivere con più sincerità la nostra musica. La foto in copertina è stata scattata da Mauro Maffei. Per riceverne una copia contattateci.
Giovedì 5 aprile – ore 22.30 – euro 7
Punk-Oi veterans – da Leeds (Uk)
ABRASIVE WHEELS
Tra le tante band inglesi venute alla ribalta nelle ondate successive all’esplosione del punk nel 1977 gli ABRASIVE WHEELS di Leeds, nel loro periodo di attività tra la fine dei ’70 ed il 1984, seppero ritagliarsi il loro piccolo posto nella storia del punkrock grazie sopratutto all’album “When The Punks Go Marching In” ed ai vari singoli estratti.
Dopo lo scioglimento nel 2002 gli Abrasive Wheels si rimettono insieme per opera del cantante Rzonca e tra cambi di line up vari sfornano un altro album (“Skum”), passano altri 10 anni e si arriva ora, nel 2012, a trovarseli a passare in tour dalle nostre parti
.
Venerdì 6 aprile ore 22.30 ingresso ad offerta….
SPESSORE LIVE
dj set – talk show – video e stronzate assortite
‘Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso’
Seconda uscita pubblica.
SOCIALISMO O BARBARIE (o meglio: monarchia o anarchia)
Perchè diavolo dovreste temere simili futuri sommovimenti?
Cosa diavolo avete da perdere in inusuali e non politicamente corrette future visioni sociali di stampo radicalemente diverso rispetto all’attuale status quo?
Cosa diavolo potrebbe andare peggio d’oggi con l’instaurazione (o restaurazione) d’una monarchia di cui il vostro, modestamente, si fa propositore attivo?
Cosa osta al funzionamento -carsico e parentale- d’una monarchia illuminata quale potrebbe essere la mia, stante le miserrime condizioni in cui versate oggidì?
Parleremo di tutto ciò considerando l’unica altra orribile alternativa fattuale in questo paese di tragici Pulcinella, cioè l’anarchia, di cui possono parlarvio però molte altre persone meglio del sottoscritto, che ci si augura partecipino attivamente alla serata.
OSPITI:TOPA-JAY (dj set)
SABINO & FELICE (Bellicosi, Titor, Treni all’Alba, Arodora)
—————————————————————————————————————————————————
Imbianchino e co-tenutario dello United club, Mario ‘Spesso’, 48 anni,
-già militante anarchico, e occupante- conduce ereticamente la più vecchia
trasmissione di Radio Black Out dal variopinto nome di ‘Spessore’ (dal 1991 o 92, non si ricorda).
Trendy come Popeye, diplomatico come un’iguana, aspirante omosessuale,sincero individualista, ferocemente ateo, militante tossicofilo,brillantemente arrogante, antiautoritario e antidemocratico, single con undiscreto e disastroso curriculum di convivenze, lettore eclettico e accanito rock fan. Il suo eroe è Lemmy; beve solo vino o birra e schifa i cocktail (il whisky è il suo incubo, e non solo il suo), si rifiuta di utilizzare myspace, facebook, twitter o qualsivoglia diavoleria sia spuntata durante la stesura di questa breve biografia. Ama le felci, detesta i giovani e soprattutto il giovanilismo, dicono per invidia, soprattutto verso le giovani madri di oggi che prestano il matrimoniale ai figli mentre gli cercano ingaggi per concerti. E’ un pregiudicato. Razza: mista. Colleziona camice Ben Sherman e da surfista dell’Oregon. E’ sboccato, non va al cinema per scomodità, pensa che l’happy hour sia una
veloce seduta sessuale. Non guarda la tv da più di 10 anni, ascolta molte radio tutto il giorno. ll suo sfondo naturale sono le alpi ma sta imparando ad apprezzare il mare e l’ozio più totale. Fino ai 40 anni non ha mai posseduto nulla, non ha mai volato, mai avuto il passaporto (non glielo davano). Non ha tuttora la patente. Non è mai stato alle dipendenze di nessuno. Generoso, considera il denaro uno strumento, utile anche per rivelare gli opportunisti. Curioso dei fenomeni umani, non sa dire di no alle proposte. Ama farsi trascinare, cosa che purtroppo avviene raramente. Odia la plastica eccetto il vinile. Esistenzialmente razzista. Ariete. Fede granata. Ingordo e permaloso, non si fida di chi sorride sempre e di chi non ha specchi appesi in casa.
Negli ultimi dieci anni la sua pungente trasmissione (talvolta una psicoterapia di gruppo che degenera in quella che chiama ‘La Chiesa di Spessology’) è diventata un punto di riferimento per un bacino d’ascolto tra i più eterogenei. Tra gli argomenti di punta, la demolizione della politica, i trasporti, la ridicolizzazione del politically correct e dei luoghi comuni, la demolizione del ‘chiagne e fotte’; si batte per sostituire il tricolore con la maschera di Pulcinella, per il porto d’armi alle donne, per l’abolizione del termine ‘evento’. Considera crimini contro l’umanità ogni gesto che si celi dietro la frase ‘lo faccio per lavoro’. Sapientemente maleducato, si preoccupa quando si ritrova ad essere d’accordo con i più e ritiene la provocazione un esercizio imprescindibile per capirsi. Non sopporta la mediocrità, gli artisti, le dipendenze fisiche e sociali, gli intellettuali e chi non legge.
Non gli piace apparire e ritiene che i fatti valgano più delle parole.
Questa serata potrebbe essere una contraddizione. O sta solo invecchiando. Meglio di voi.
Sabato 7 aprile ore 22 ingresso 8 euro
Sala sopra: CRASH BOX (Ita, hc punk veterans) + SVETLANAS (soviet punk since 1977) + THE SPIRITS (It, punk) new cd “I tuoi sogni”
Sala sotto: NO THANX! party dj set…. ingresso free
I Crash Box sono un gruppo hardcore punk italiano attivo per buona parte degli anni ’80. Ultimamente (2006) si parla di una probabile reunion. Discografia Album 1985 – …vivi! (EP, autoprodotto) 1987 – Finale (LP, T.V.O.R.) 1987 – Il mio inferno (cassetta, Linea Diritta Tapes) 1989 – Nel cuore (LP, T.V.O.R.) Raccolte 2005 – Veleno per voi (doppio CD, raccoglie la discografia completa, SOA Records) Gruppi musicali italianiGruppi musicali hardcore punkGruppi e musicisti della Lombardia
Gli Svetlanas erano un gruppo punk attivo nel 1977. La loro vera identita’ venne svelata solo nel 2008 su una rivista scandalistica. Questa e’ la loro storia. Negli anni 70, gli Svetlanas lavoravano per il KGB: la principale organizzazione di polizia dell’Unione Sovietica. Erano spie, informatori, agenti combattenti a cui avevano affidato il compito di rubare i segreti militari delle nazioni piu’ potenti del mondo. Nel 1977, durante il loro ultimo spettacolo di copertura negli Stati Uniti, un amplificatore difettoso innesco’ una scarica da 3000V: i quattro membri della band, colpiti dalla violenta scossa, caddero in uno stato di coma. Il ricovero all’ospedale piu’ vicino fu immediato, così quanto la decisione del KGB di rubare i loro corpi e ibernarli, al fine di preservare la segretezza della missione. Gli Svetlanas viaggiarono all’interno di camere criogeniche, su una nave mercantile diretta in URSS ma, durante il percorso, la nave affondo’ misteriosamente nell’oceano. Nessuno e’ a conoscenza di cosa accadde realmente a Olga, Dimitri, Jurij e Vasilij per i successivi trent’anni… fino a quando una rivista scandalistica inglese rivelo’, con uno scoop, i retroscena della storia della band. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e la scomparsa del KGB gli Svetlanas decisero di dare un taglio netto al passato e si crearono delle nuove identita’, cercando di inserirsi nella societa’ con nuovi stili di vita. Trasferitisi a Milano, si sottoposero a interventi di plastica facciale e frequentarono intensivi corsi di lingua italiana. Attualmente gli Svetlanas, con i nuovi nomi di Angela, Alex, Diste e Mick hanno riformato la band dedicandosi a tempo pieno a quello che prima era solo una copertura. “Possono aver cambiato aspetto e accento ma giuro su Dio che il loro approccio alla musica e’ ancora grezzo e forte come uno shot di Vodka.” -Malcom McLaren
Il progetto The Spirits nasce nell’estate del 2009 riunendo diversi componenti che hanno militato in svariate bands del panorama alternativo torinese tra gli anni ‘80 e ‘90.
Fabio Garripoli alla voce, ex cantante dei No Way si unisce a Giulio Forsi e Davide Bo rispettivamente basso e batteria prima con“Burning Gates” e in seguito con i “Quarzonero”. Completa la lineup Fabio Cervi alla chitarra che nel 1986 incomincia con i “Supereroica” e continua con i “Are You Experienced” suonando il basso elettrico fino ai primi anni ’90.
I quattro iniziano per gioco reinterpretando vecchi classici di bands punk-hardcore italiane e d’oltre oceano possibilmente di artisti morti… da qui il nome “The Spirits” suonando live in svariate occasioni riscuotendo un buon consenso di pubblico.
Nel 2010 iniziano a produrre pezzi propri di chiaro stampo punk nei quali sono racchiuse tutte le influenze italiane di gruppi quali i Wretched, Nerorgasmo, Negazione senza abbandonare però i live, dividendo palchi tra gli altri con The Bone Machine, Fucktotum, Havoc.
Presentano il loro nuovo lavoro ” I tuoi sogni” registrato da Tino Paratore cerchio perfetto….
No Thanx! DJ SET REVIVAL PUNK 77, GLAM 70 DARK WAVE 80.. VI ASPETTIAMO COME OGNI MESE!!
Martedì 10 aprile ore 22.00 ingresso 6 euro
ZEUS (It, duo noise) + IO MONADE STANCA (It, rock sperimentale)
ZEUS! Gli Zeus!, ovvero Luca dei Calibro 35 e Paolo de il Genio, ed ex Jennifer Gentle, arrivano nel nostro paese come un uragano. Loro sono le divinità del noise, e due dei migliori giovani strumentisti in circolazione nel moderno panorama italiano. Il duo stava già distruggendo i palchi italiani da oltre un anno, grazie a dei live fulminanti e distruttivi che si andavano consumando in piccoli club e festival dello stivale.L’attesa che si era creata intorno all’album omonimo degli ZEUS! viene finalmente ripagata dallo spessore schiacciante
del loro esordio, e da circa un anno chi ha avuto la fortuna di vederli dal vivo non parla d’altro.
Si materializzavano ai festival, spesso non annunciati (e qualche volta nemmeno invitati), suonavano, spaccavano tutto e se ne andavano.
Il progetto nasce nell’ estate del ’46 con l’ intento di rivoluzionare completamente il panorama musicale internazionale. Dopo varie sessioni in studio ci si rende subito conto che il materiale registrato è roba che scotta, tale da poter sconvolgere per sempre il mondo intero. I due decidono quindi di nascondere il master di quelle registrazioni e di non renderlo pubblico fino al 3000. Gli ZEUS! si prefiggono quindi di elargire una pioggia di metallo dorata fino a quando le masse non saranno pronte per ascoltare il contenuto del master segreto. Per gli amanti del trito.
Mercoledì 11 aprile ore 22.00 ingresso 6 euro
MARY’S KIDS ( BACKYARD BABIES MEMBERS) + GYPSY WAGON IN : GIRLS ROCK’N’ROLL NIGHT!!
RAGAZZI CHE BOMBA!! UNITED CLUB PRENDE AL VOLO UN ALTRO TRENO PROMOZIONE CARICO DI TANTO SPEED ROCK’N’ROLL AL FEMMINILE .. SI A VETE CAPITO BENE, AL FEMMINILE!! LORO SONO SVEDESI, E SI CHIAMANO LE MARY’S KIDS! ALL’INTERNO DI ESSI SUONA NIENTE POCO DI MENO CHE IL BASSISTA DEI BACKYARD BABIES..!! I 4 RAGAZZI SONO CAPITANATI DA UNA BELLISSIMA VOCE FEMMINILE, MARY APPUNTO.. LA BAND NASCE NEL 2008, MA PRENDE REALMENTE FORMA MUSICALE FACENDOSI CONOSCERE ATTRAVERSO 7 POLLICI VARI , E SUONANDO IN MOLTI CLUB EUROPEI !! ORA E’ USCITO IL LORO PRIMO ALBUM E NON VEDONO L’ORA DI FARLO SENTIRE AL PUBBLICO TORINESE .. OCCHIO PERO’, NON E’ LA SOLITA BAND ROCK’N’ROLL!!E SE CIO’ NON BASTASSE, IL TUTTO VERRA’ SUPPORTATO DA UNA BAND QUESTA VOLTA TUTTA AL FEMMINILE.. STO PARLANDO DELLE GYPSY WAGON!! UN GRUPPO COMPOSTO DA 4 RAGAZZE TORINESI CHE PIAN PIANO SI STANNO FACENDO STRADA NELLA MOVIDA URBANA DEL ROCK’N’ROLL TORINESE .. MA NON FATEVI INGANNARE DALLA LORO BELLEZZA, IN QUANTO QUESTE 4 FACCE D’ANGELO, VE LA CANTERANNO E VE LA SUONERANNO PER BENE.. E VISTA LA SERATA IN PROMO GIRLS NIGHT ,IL PREZZO SARA’ COME SEMPRE QUELLO DI UNA MEDIA.. PROVARE PER CREDERE!! MA ORA BIO, VIDEO, E LINK, PER FARVI SENTIRE CIO’ CHE POTRESTE ASPETTARVI L’11 APRILE.. VI ASPETTIAMO, NON MANCATE!!
Giovedì 12 aprile ore 22.00
sala sopra: TOKYO NIGHT – UNA SERATA DI ROCK GIAPPONESE COSPLAY E MANGA CONTEST ingresso 10 euro con consumazione
sala sotto: EVILFISH & BLACK CAPRICORN LIVE * RELEASE CD PARTY ingresso 6 euro
h 21.00 Apericena con Sushi
(15-20 euro costo dell’entrata a quell’ora comprensivo dell’aperitivo Sushi) tbd
h 22.00 Entrata normale (10 euro)
Musica Giapponese e Karaoke
mostra mercato manga al primo piano
Musica e Testi a cura di Alice Doyle
h 24.00 Sfilata Cosplayer* 1° Piano
(con premiazione x il miglior Cosplay)
premi a cura dell’organizzazione
h 2.00/3.00 Fine Serata
Allestimento Sale – stendardi con scritte in giapponese su ogni porta a cura di Alice Doyle
Nella saletta al 1° piano verrà allestita la mostra mercato di manga e disegnatori (a cura degli organizzatori)
*bisogna iscriversi alla sfilata entro le h 23.00
Gli Evilfish nascono e si evolvono in quel di Torino nel 2006 grazie all’incontro di varie personalita’ dell underground pe(n)sante della citta’; Luca dei Sickhead & Concrete Block, Sonny dei Nu Blood e Pietro dei Contrite. Dopo 2anni la band arriva a una formazione stabile con l’ innesto del bassista Daniele (Concrete Block) a completare la formazione.<BR> Svariati concerti nell underground Italiano e alcuni a supporto di grandi band internazionali(Atomic Bitchwax, Chelsea Smile & Firebird tra i piu’ noti) portano la band alla collaborazione con l’etichetta Escape From Today per la realizzazione di un album. “A year of desperation and love left in a burning garage” (composto, prodotto, registrato, come dice il titolo:dentro un garage autonomamente dalla band stessa ed infine mixato da Dario Colombo). “A Year of…” e’ il risultato di 4 anni di concerti, chilometri percorsi, sigarette fumate, whisky bevuti ed esperienze musicali che sfociano in uno stoner rock molto ruvido, influenzato tanto dal punk quanto dal blues, una combinazione chimica di Queens of the Stone Age, Black Flag, Kyuss e Gene Vincent che non dimenticherete.
Venerdì 13 aprile ore 22.00 ingresso 5 euro
FUZZ ORCHESTRA (It,avant heavy rock trio) + ETNA (It, hardcore ex membri NOINFO & THE REDRUM) + TREEHORN (It, heavyrock)
Partendo dall’improvvisazione radicale, la band arriva alla definizione di un suono basato su strutture di matrice rock, prodotte da batteria e chitarra, su cui si innestano contributi da film e vecchi vinili, flussi noise e manipolazioni audio in tempo reale.
Nel 2007 esce il primo e omonimo lavoro, musiche istintive e taglienti in bilico tra kraut rock e noise, innervate da narrazioni che ricordano e rivisitano momenti gloriosi (la Resistenza) ed oscuri (lo stragismo) della storia contemporanea d’Italia.
Febbraio 2009 vede l’uscita del secondo disco, Comunicato n.2i: il sound si ispessisce e diventa pi brutale, i contenuti seguono a ruota e ridanno voce a soggetti e momenti di rivolta che pure hanno caratterizzato, per quanto oggi appaia incredibile, tempi molto prossimi ai nostri.
Dal 2007 ad oggi la Fuzz Orchestra ha suonato in circa 200 concerti tra Italia, Europa ed USA.
TREEHORN
Treehorn è un progetto basato su chiare radici noise, post-hardcore e grunge che col tempo si sta via via evolvendo lasciando spazio ad influenze blues, hard rock e doom, tempi contorti e strutture amorfe. Si esibisce in trio, e si caratterizza per la forza dell’impatto sonoro, a tratti violento, in altri passionale, sempre travolgente.
ETNA
la fatalità è la chiave : ETNA
Sabato 14 aprile ore 22.00 ingresso 5 euro
V° GRAND MIX FEST + TOPAJ dj set 360°
*****************
V° GRAND MIX FEST
*****************
Che cos’è il Grand Mix ?
una Jam Session? Anche No
E’ un concerto nel quale musicisti vengono sorteggiati
30 giorni prima dell’evento per formare delle band inedite
(gt,bs,vc,dr) seguendo una sola regola : nessuno di loro
deve aver condiviso progetti musicali insieme in passato.
amici di amici, professionisti e non, vengono messi in contatto
per poter preparare 12 minuti di live, nel quale potranno eseguire
qualsiasi cosa, brani originali, cover o improvvisazioni.
Nasce per gioco nel 2005 al Manhattan Pub, diventa semi-pro
nel 2006 al Why Not, è un evento dal 2007 quando si realizza
allo Spazio 211. Dopo una pausa di 3 anni il ritorno allo United Club nel 2011 e quest’ anno si celebra la sua V° Edizione!
Contributo associativo di 5,00 €uro.
21.00 Apertura Porte
22.30 Inizio Live
01.00 Dj Set
Buona Visione
Partecipano musicisti di: Hollywood Killerz
No Conventional Sound,Ex-M, Tons, Dramalove
Rex Devon, Noir, Curlie Like Maria, Erodes
Fucktotum, Muddy Mokes, Foxhound, Eskinzo
Totò Zingaro contro Mungo, Evilfish, Penniless
The Andersons, Braindamage, Deeleders, Foor Fanti
Spareparts.
Domenica 15 aprile ore 22.00 ingresso 6 euro con una consumazione
Sala sopra: BOXEATTORI semi finale dei pesi piuma…
Sala sotto: HARDCORE MATINEE #6 con: STRENGTH APPROACH (ROMA) + KILL JOY (TORINO) + BREEDING FURY (TORINO) + INHUMAN BEHAVIOURS (TORINO)
La prima regola dei boxeattori è che si improvvisa tutto. Il format nasce da 3 improvvisatori che 4 anni or sono ne stabiliscono le regole, la cornice e i punteggi.
La seconda regola è che “boxeattori” è un incontro dove due attori si sfidano con la
mediazione di un arbitro. Sul ring si sciolgono le coppie, si dividono le amicizie, si separano le famiglie. Uno contro uno senza eccezione.
La terza regola dei boxeattori è che è tutto truccato: nella migliore tradizione della boxe
e delle competizioni sportive di qualunque epoca la corruzione è tollerata.
Così per 3 mesi e per 3 domeniche al mese, il ring verrà montato allo United Club (quale luogo più adatto?), per fare affrontare i “pesi piuma” ovvero gli amici e i colleghi di quel
gruppo ristretto ed elitario che sono i “pesi massimi”.
Si tratta di comici di provata colpevolezza (Panpers, Max Pica, Elena Ascione, Annalisa Arione, Gnomiz, Vito) ed improvvisatori teatrali di lungo corso provenienti dalle diverse
compagnie del regno di Sardegna (Gabriele Girondi, Andrea Bochicchio, Federica Marino, Andrea Siciliano, Paolo Vallerga, Stefano Prevosto, Andrea Bruno, Stefano Reggiardo, Andrea Bruno).
La collaborazione con lo United Club nasce nei primissimi tempi di tour dello spettacolo quando nel settembre del 2008 nel locale di Corso Vigevano si svolge la seconda sfida
per il titolo di campione dei pesi massimi.
“Lo United Club è un posto fantastico per salire sul ring, c’è l’atmosfera giusta e i good fellas del club sono grandiosi”.
Con questa frase di Paolo Puleo (presidente di B-Teatro) si spiega al meglio la sinergia fra la compagnia e il club.
La supervisione e gli arbitraggi saranno carico dei Pesi Massimi nonché fondatori Paolo Puleo, Mauro Simolo ed Enzo Zammuto.
Per informazioni:
Mauro Simolo
mauro.simolo@bteatro.it
+39 349 891 8340
Venerdì 20 aprile ore 22.00 ingresso 5 euro
NO STRANGE (It, Psichedelia universale anni ’80)
Nati a Torino nel 1980 col nome di NO STRANI,circa 2 anni dopo evolvono da un suono punk quasi demenziale,ricco di punti elettronici e decadenti,ad una visione psichedelica che riprende il discorso lasciato da parte una decina di anni prima.Nel pieno clima di resurrezione psycho,pubblicano l’album NO STRANGE (Toast rec. 1985) a cui fanno seguito il singolo “Fiori risplendenti” (1986) e il secondo album “L’universo” (Toast rec. 1987)…da lì in poi la formazione originaria (Ursus e A.Ezzu) si allarga : testimonianze appaiono sul doppio lp “Oracolo” (1988),sul quarto album “Fora di romi” (1991) e su diverse compilation,fino alla pubblicazione nel 1998 del mini cd “Medusa”…il resto è storia di oggi e dell’universo magico/visionario/cosmico dei NO STRANGE : Alberto Ezzu – voce,tastiere,chitarre,sitar / Salvatore D’Urso – voce,percussioni / Pino Molinari – tastiere,voce,chit. acustica / Tony D’Urso – chit. elettrica / Paolo Avataneo – basso / Lucio Molinari – batt. percussioni / Rosalba Guastella – voce,tanpura.
Sabato 21 aprile ore 22.00 ingresso 5 euro
DRACMAfest
ELEKTRADRIVE (It, hard rock) + JIGABEATS + REDLYNX + DJ Set TEO (Deeleders)
Dobbiamo tornare indietro fino al 1981 per vedere la nascita di una band chiamata OVERDRIVE.
Nel 1983 gli Overdrive, definita la loro line-up (che vede Elio Maugeri alla voce, Simone Falovo alla chitarra, Eugenio Manassero alle tastiere, Stefano Turolla al basso e Alex Jorio alla batteria), decidono di mutare il loro nome in “ELEKTRADRIVE”.
Nel Gennaio 1984 esce il primo prodotto firmato Elektradrive: è il singolo “Let it survive”, su etichetta Smoko Records. Nel Maggio dello stesso anno il gruppo partecipa alla compilation “HM Eruption”, edita dalla Metal Eye Records, con la track “Lord of the rings”.
Nel Marzo 1985 viene richiesta la loro partecipazione dalla Reflex/Cgd Records. “Metallo Italia” è il titolo della compilation e “Winner” è il pezzo che incidono gli Elektradrive.
Nel mese di Maggio viene girato un video per la già citata canzone “Winner” ed in Dicembre la band partecipa, con il brano “Secret of the holy grave”, alla compilation “HM in Italy” della Shirak Records.
Arriva intanto il 1986 e giunge in Febbraio il debut-album per gli Elektradrive, “Over the space”. Nel mese successivo parte da Torino, città natale della band, un tour italiano di dieci date e l’estate porta grandi successi e consensi da tutta la stampa specializzata, citiamo qui la notevolissima votazione di 90/100 sulla nota rivista Metal Forces.
In Settembre la Discotto Records, l’etichetta per cui era uscito “Over the space”, dopo un periodo negativo dichiara il fallimento.
Ritroviamo gli Elektradrive nell’estate del 1988, quando la band inizia la stesura delle nuove composizioni e le prime incisioni in studio per il nuovo album, il cui titolo provvisorio è “Due”.
Dopo un anno di gestazione, nel Luglio 1989 vede la luce il nuovo lavoro, su etichetta Minotauro Records. Definitivamente confermato il titolo “Due”. In autunno arrivano i grandi consensi: “Due” viene acclamato dall’intera stampa italiana come migliore album hard-rock nostrano.
Ma le lodi piovono anche dall’estero: “Kerrang!”, autorevole magazine britannico, affibia la massima votazione a “Due” e commenta: “La classe di questi ragazzi è scritta in ogni brano del disco!”.
Durante il mese di Novembre la Converse All Star diviene la fornitrice ufficiale e lo sponsor del quintetto torinese. All’inizio del dicembre 1989 gli Elektradrive aprono la triade Shy/Sabbat/Manowar al Palasport di Torino e la buona prova della band viene prontamente sottolineata dal pubblico e dai mezzi di informazione presenti.
Ancora nel Gennaio 1990 “Due” riscuote una entusiastica recensione su Metal Hammer/Crash e nei mesi seguenti numerosissimi magazine europei seguono le orme delle già citate testate recensendo “Due” nel migliore dei modi.
Fra i giudizi più positivi quelli di Bravo, Aardshock Metal Hammer, Metal Hammer Italia e Metal Hammer U.K.. In Febbraio piovono gli inviti per concerti in numerose città italiane e nel successivo mese di Marzo i giornalisti rock italiani votano gli Elektradrive come migliore act hard n’ heavy peninsulare.
In Aprile la Semaphore Records (Olanda) inizia la distribuzione europea di “Due”.
Sull’onda del successo live di una nuova song come “Big City”, gli Elektradrive entrano in studio per mettere su nastro tre nuove composizioni. In Giugno la band riceve un inaspettato, quanto rinomatissimo, “Certificato di Qualità e Riconoscimento ” nell’ambito dello statunitense “Billboard’s 2nd Annual Contest” per il brano “A man that got no heart”. Nell’estate 1990, mentre si mette a punto la stesura dei nuovi pezzi, gli Elektradrive volano a Los Angeles, paradiso del rock duro, per tenervi alcuni concerti.
In Ottobre la band parte per un tour che nell’arco dei due mesi successivi, li porta ad attraversare l’Italia in lungo e in largo, dando vita ad una serie di concerti che ottengono un notevole successo.
E’ il Gennaio 1991 quando la band decide di sparire per qualche tempo dai palcoscenici al fine di ottenere la giusta concentrazione per preparare il nuovo materiale. Ritroviamo la band torinese all’inizio del 1992 alle prese con la pre-produzione del terzo album.
Dopo alcune trattative, nel mese di Maggio, gli Elektradrive firmano un nuovo deal discografico con la Dracma Records: in Giugno il combo piemontese entra in studio per registrare la track “Snake ’92”, che appare sulla compilation “Nightpieces II” edita in Ottobre per la Dracma Records.
In Luglio il gruppo suona alcuni show al “Charity open Air Summer Festival” ed in Settembre iniziano finalmente le incisioni per il nuovo album. “Big City”, questo è il titolo del terzo lavoro firmato Elektradrive, vede la luce nell’aprile del 1993 e conferma “alla grande” la classe e la cristallina perizia della band torinese. Sempre in Aprile gli Elektradrive si propongono dal vivo al pubblico di Torino con un concerto che, contemporaneamente, presenta il nuovo album “Big City” e festeggia il decennale della band, 1983-1993.
“Big City” riscuote immediatamente un ottimo successo di critica su tutte le testate specializzate italiane. Ricordiamo, fra le altre, le entusiastiche recensioni di: Flash, Metal Shock, Metal Hammer. In autunno, nell’ambito di alcuni festeggiamenti cittadini, la band si esibisce di fronte a diverse migliaia di spettatori ed intanto si fanno più insistenti le richieste, prevalentemente dalla Germania, dell’ormai esaurito primo album, “Over the space”.
Nel Gennaio 1994 il quintetto torinese intraprende un nuovo tour italiano che porta i nostri a zonzo per tutto il nord Italia. Fra questi concerti la data torinese coincide con l’inaugurazione del nuovissimo auditorium della Dracma Records. Ovunque la band è accolta da un folto pubblico e riscuote grandi consensi. Viene intanto raggiunto l’accordo con l’etichetta tedesca Long Island Records per la ristampa su CD di “Due” con l’aggiunta di alcune bonus tracks.
Questa edizione fa parte di una speciale serie denominata “Long Island Records Classics” ed è caratterizzata da un artwork particolarmente curato ed una edizione limitata di 2000 copie in Gold-CD.
In Aprile tutti i maggiori magazine nazionali specializzati in Hard ‘ n Heavy offrono rinnovata attenzione agli Elektradrive: i nostri sono una band storica dell’hard italiano e una delle punte di diamante della scena heavy nazionale. La band sigla un altro contratto con la giapponese Alfa Inc./Brunette Label per la ristampa nel paese del Sol Levante di due CD contenenti i due più recenti lavori, “Due” e “Big City”.
Quest’ultimo con l’aggiunta di alcune extra-tracks. Entrambi i prodotti, rinnovati nella grafica e contenenti i testi in inglese e giapponese, sono stati messi sul mercato nell’Ottobre 1994.
Dal 1995 al 2000 la band subisce cambiamenti nella formazione e si avvale della collaborazione di ottimi musicisti che sostituiscono alcuni membri originali della band; ciò porta alla realizzazione di un demo di 9 pezzi chiamato Scheme, che desta l’attenzione del mitico Ronnie Montrose (chitarrista, musicista, produttore, già con Sammy Hagar, Edgar Winter e Rick Derringer) e si dimostra interessato alla produzione di questo lavoro.
A metà 2004, Elio Maugeri ritorna a scrivere dei pezzi con Simone Falovo, e da qui inizia il lungo percorso della reunion della band che porta a gettare le basi per la realizzazione del nuovo lavoro.
Il CD avrà come titolo “Living 4” e conterrà 14 nuove songs che come stile si differenziano leggermente rispetto agli ultimi lavori della band: hard rock melodico di base, con molte venature blues, ed arrangiamenti di chitarre acustiche, con presenza di tastiere meno dominante rispetto al passato.
E siamo al 2009, anno che vede l’uscita del tanto atteso ed annunciato L4, per la Valery Records!
Lo sviluppo dei testi ha per la band un valore di concetto comune, che si riconduce a tre temi fondamentali:la salvaguardia del pianeta Terra le Corporazioni: un potere oscuro che si muove dietro ai governi dei popoli l’Uomo ed alcune sue riflessioni e domande sul suo essere
La formazione vede 4/5 dei componenti originali, che sono gli stessi che formavano gl Overdrive:
Elio Maugeri: voce
Simone Falovo: chitarre
Stefano Turolla: basso
Alex Jorio: batteria
Come in passato, per i tre precedenti lavori della band, molta attenzione è stata dedicata al tema dei testi; presto sarà pubblicata sul sito ufficiale, una traduzione in italiano di tutte le liriche dell’album.
Lunedì 23 aprile ore 22.00 ingresso 5 euro
DUMBELL (Ger, punk rock)
.
Giovedì 26 aprile ore 22.00 15 EURO
Sala sopra: PRETTY THINGS (Usa, sixtie/rock/blues)
sala sotto: ARGIES (Arg, combact rock) + IL COMPLESSO (It, punk/OI!) INGRESSO 6/7 EURO
Cresciuti nella stessa zona ed emersi dallo stesso ambiente dei Rolling Stones, i Pretty Things rappresentarono una versione altrettanto blues del rock and roll e vantarono una reputazione altrettanto negativa di teppisti e pervertiti. D’altronde Dick Taylor, ex compagno di Art School di Keith Richard, era stato al fianco di Mick Jagger nei Rolling Stones prima di Brian Jones. Taylor impostava i loro rudi brani sullo stile di Chicago (Willie Dixon in particolare, da una canzone del quale presero il nome), anche se era il cantante Phil May a scatenare il pubblico con le sue sceneggiate anticipatrici di quelle dei Doors.
Il repertorio dei primi anni vanta classici della portata di Rosalyn (1964), con ritmica tribale alla Bo Diddley, Don’t Bring Me Down (1964), Big City (1964), un saltellante rhythm and blues, Honey I Need (1965), un assalto sguaiato alla Rollings Stones, Midnight To Six Man (1965), il loro anthem marziale. Il primo album, Pretty Things (Fontana, 1965), era una raccolta di classici del rock and roll. Il gruppo si mise soprattutto in luce per i suoi atteggiamenti selvaggi, che valsero loro un breve bando dalle scene Americane.
Man mano che la scena inglese si emancipava dal blues e si facevano sentire le istanze violente dei mod, i Pretty Things adottarono un sound piu` “hard”. Vennero cosi` il boogie Can’t Stand The Pain (1965) e il blues scintillante di Come See Me (1966), con fuzz psichedelico e arrangiamento alla Animals.
Lo stile continuo` a cambiare nell’era di Pet Sounds dei Beach Boys e della psichedelia, grazie anche a una formazione che cambiava in continuazione. I Pretty Things pervennero cosi` prima al pop di Progress e poi all’acid-rock di Defecting Grey (1967). Quest’ultimo (con John Twink Alder dei Tomorrow subentrato alla batteria) si distingue come uno dei primi brani-collage del rock britannico (motivi intrecciati, cambi di ritmo, sitar, distorsioni, effetti elettronici). L’album Emotions (Fontana, 1967) annovera persino un’orchestra classica. Altrettanto eccentrico e allucinogeno fu Talking About The Good Times (1968).
Forse anche per merito dell’ingresso di Twink, il complesso raggiunse il culmine di questa nuova, sofisticata fase con il quarto album, S.F. Sorrow (1968), che concorre al titolo di prima opera rock britannica (usci` poco prima di Tommy, ma un anno dopo Absolutely Free di Zappa). Forte di un sound eclettico, stravagante e arzigogolato, questa raccolta di canzoni eterodosse e` soprattutto un satori della tarda psichedelia britannica, da Private Sorrow a Death e Well Of Destiny. Se la pomposa Bracelets Of Fingers fa gia` pensare agli Who di Tommy, le bordate di fuzz di Ballon Burning, The Journey, Old Man Going e le bizzarre armonie di She Says Good Morning e I See You sembrano semmai evoluzioni degli esperimenti composti dei Kinks.
Parachute (Harvest 1970) e` invece un album di hard-rock melodico, il genere che li portera` alla bara (Cries From The Midnight Circus). L’ultimo singolo degno di nota e` forse Stone-Hearted Man (1971). Taylor abbandono` la musica, mentre May continuo` con la sigla Pretty Things a suonare mediocre hard-rock.
Singles (Harvest, 1977) raccoglie gli hit.
Taylor tornera` a suonare per aiutare i Mekons nel 1985-87.
Il gruppo tornera` sulle scene alla fine degli anni ’90, prima con un rifacimento della sua rock opera e poi con l’album Rage Before Beauty (Snapper, 1999), le cui registrazioni erano iniziate nel 1981. E bisogna ammettere che i tre brani cardine, Passion Of Love (una specie di Gloria dei Them), Everlasting Flame (una specie di Paint It Black degli Stones) e Vivian Prince (un blues alla Bo Diddley nello stile dei tardi Who), sono degni dell’epoca d’oro del gruppo. All Light Up (2000) e` il singolo che sembra preludere a una nuova carriera.
ARGIES
I CLASH argentini! Torna in Italia la rock cult band latino-americana per eccellenza, sulle scene da oltre quindici anni e perennemente ON TOUR in giro per il mondo.. Presentazione di filmati inediti ed esclusivi sui Clash. Tornano in Europa i “combattivi” ARGIES, i CLASH dell’America latina, la più longeva e conosciuta PUNK ROCK band argentina di sempre, un piccolo, grande culto del panorama COMBAT-ROCK planetario, , a difesa del REAL PUNK, più autentico, stradaiolo, passionale e fiero. Con la loro contagiosa e travolgente patchanka di PUNK ROCK, SKA, REGGAE, DUB e RITMI LATINI i quattro di Buenos Aires (in attività dalla seconda metà degli anni ottanta!) hanno girato in lungo ed in largo centro/sud America ed Europa. Dal punto di vista discografico gli ARGIES hanno all’attivo tre album: “Historias & Corridas”, “A media asta” e “la frontera” tutti licenziati dall’etichetta argentina COMBATIVE RECORDS. la band, in procinto di far uscire a giorni il quarto album significativamente intitolato “el camino del punk” …il minimo per una band in tour per 365 giorni all’anno! Per la terza volta in Italia…THE GREAT ARGIES PERFORMANCE!
Venerdì 27 aprile ore 22.00 10 EURO
SEX SLAVES (Usa, rock/punk melodic) + RAYGUN REBELS (Ger, glam rock) + HOLLYWOOD KILLERZ (It, glam punk)
Sabato 28 aprile ore 22.00 10 EURO
Thrash metal night: ENDOVEIN (Ita) + STAGEWAR (Ger) + VIOLENTOR (Ita)
Gli ENDOVEIN nascono nel Dicembre 2004 a Torino dall’idea del bassista Marco “Swolley”, la prima formazione vede Giordie alla chitarra ritmica,Paulus(dei Southern) come solista e Fabio alla batteria. Le influenze principali riprendono chiaramente la scuola americana e le ispirazioni più forti arrivano da gruppi come Forbidden, Megadeth, Testament e Anthrax. Dopo poco la formazione si completa con Stefano “Divano” in qualità di cantante, caratterizzato da una voce squillante ed una grande dedizione alla scena metal italiana ed estera. Il gruppo incide quindi (in modo del tutto amatoriale) la prima Demo: “Lesson1: How to put Jack in the amp”, che ottiene subito pareri contrastanti, nel frattempo la band comincia ad organizzare concerti assieme ad altri gruppi emergenti e nel 2007 esce “Problem of humanity” …purtroppo l’uscita del demo non è supportata dalla buona sorte in quanto il gruppo attraversa un periodo di crisi con Fabio,Giordie e Marco…avvengono i primi cambi di line-up: Stefano Cavallotto(ex War) entra in pianta stabile come batterista, al basso arriva il fanatico degli 80s Mirko Negrino(ex Assedio) ed alla seconda chitarra il talentuoso Vincenzo Colla. Si susseguono una serie di live che portano gli Endovein a girare nuovamente l’italia e persino a fare da spalla agli storici Onslaught!…La band programma per il dicembre 2008 un EP che si chiamerà Lynched by Fate…ma appunto il linciaggio da parte della sorte non si fa attendere e proprio un paio di giorni prima dell’entrata in studio il batterista viene silurato a causa di una pessima figura che rischia di infangarne la reputazione…Ciò non impedisce però la registrazione del sovracitato EP che vede la luce in primavera, ottenendo un discreto successo ed ottime recensioni!Nel frattempo viene arruolato Daniele Ilardi dietro le pelli e dopo poco si ritorna di nuovo on the road, da ricordare la partecipazione al Revenge of true metal fest 3(con i Tank headliners) ed il concerto a capodanno, di spalla ad ad Onkel Tom Angelripper!!Ad inizio 2010 iniziano i contatti con l’etichetta Punishment 18 con cui viene firmato un contratto per l’uscita del disco d’esordio “Waiting for Disaster”!! Ancora una volta il fato decide di intervenire sulle sorti della line-up ed il chitarrista Vincenzo decide di lasciare tutto per dedicarsi ad altri progetti,facendo diventare gli Endovein una formazione a 4! La sfiga di certo non potrà arginare questi baldi giovani che voglia di suonare ed idee ne hanno tante e che si fermeranno solo con una pallottola nelle tempie…o con qualche profezia Maya!
Fantastica la bio dei toscani Violentor, appena 14 righe, scritte larghe larghe e con gli spazi interlinea nel mezzo, un inglese stentato ed essenziale, praticamente: siamo i Violentor, suoniamo, e vaffanculo! Hahaha, già con una presentazione così, sai che il ghirigoro dreamtheateriano è bandito a revolverate (e poi col moniker “Violentor”, cosa volevi cesellare di fino?). Facciamola breve anche noi allora: Ale, Betta (adesso non più in line-up …. peccato, bella gnocca!), Ricca (dai Devastator) e Rasha, nel 2010 mettono giù queste nove tracce per un full-lenght autoprodotto, mentre i palchi della penisola attendono ansiosi il ferro ed il fuoco dei live set della band. Come suonano i nostri è presto detto: innanzitutto Mothoread, però imbastarditi parecchio, dallo speed e dal punk, così che il rockarolla viene insozzato pure da Sodom, Venom e Bulldozer. Tutti i brani scavallano a rotta di collo, veloci, rapidi e dolorosi. Si assomigliano un po’ tutti? Si dai, ma chissene, non è questo il tipo di disco a cui applicare il criterio del precisino, perbenino, perfettino …. i Violentor ruttano e sporcano con intenzioni del tutto bellicose. Qui conta l’impatto, la sostanza non la forma. Direste a Lemmy che i suoi dischi son tutti uguali (e che qualcuno fa pure poco onore al suo nome)? Non credo, primo perché vi sputerebbe in faccia (una cicca rimasticata da tre giorni), secondo perché a nessuno interessa quanto sia originale quel sound, piuttosto che faccia male, sempre. E i Violentor sanno far male, con quel basso sudicio, le chitarre che suonano come il basso, la batteria a dar 4 pesti, e la voce di Ale a render tributo ai ceffi più brutti del mondo borchiato (Lemmy, AC Wild, Cronos, Angelripper). Lucca o Caracas, sempre nei peggiori bar troverete i Violentor a suonare. Uh!
Domenica 29 aprile ore 22.00 7 euro
THE SECRET (It, crust/grind, primitive black metal) + GRIME (It, sludge/doom) + LOIMANN (It, Stoner)
Loimann…Il gruppo nasce nel 2001, sotto l’influenza di sonorità tipicamente stoner (Kyuss, Queens of the Stone Age), ma il cantato inizialmente è in italiano.
Dopo la realizzazione di tre cd autoprodotti (dal 2003 al 2006), varie attività live in Piemonte (rassegne, live con band estere quali Demons, Volt, Deville o italiane, quali Dead Elephant, Cani Sciorri, festival Radio BlackOut, date in Piemonte, etc..) e sopratutto vari cambiamenti di lineup alla batteria ed al basso, il gruppo trova stabilità dal 2007 con questa formazione: Fabio (chitarra/voce), Dario (basso) e Ricu (batteria).
Il sound, subisce una sferzata verso territori meno tipicamente stoner (come all’inizio e nei primi tre cd), ma anche più vicini a sonorità heavy-psych, doom, con maggior dilatazione dei brani. Attualmente il gruppo ha da poco terminato le registrazioni del nuovo album ( e primo vero e proprio full lenght) nei One Voice Studios ( www.onevoicestudio.it ) di Daniele Giordana ( fonico di Monster Magnet, EyeHateGod, Hatebreed, Ozzfest tra i tanti altri…). Seguono varie date in Piemonte, condividendo il palco con nomi internazionali (Los Natas, Crippled Black Phoenix) alternate a esperienze live in Liguria e all’estero ( Montpellier, Mende, Barcellona).