Più o meno in questo stesso periodo, lo scorso anno si parlava del tentativo sulla lunghissima distanza dei Field Music di “Measure” attribuendogli una valenza contro culturale per dimensioni e versatilità nelle scelte.
Anche ai Verdena, va riconosciuta eguale statura ed elogiata senza tentennamenti la loro volontà di lanciarsi spericolatamente da un pendio in quota e pazienza se, una volta in aria, qualche vuoto birichino avrà reso loro la navigazione un po’ meno facile. Certo immagino non sia stato facile ottenere il permesso di volo in tempi di download imperante; personalmente è la prima delle tante sorprese.
Chi scrive non ha molta cognizione della loro vicenda artistica se non per un vecchio “Solo un grande sasso” penalizzato da inerzia indotta. Mi procuro una bella copia di “Wow” poco prima di un loro recente spettacolo nella terra amata. E terra, cielo e sole ci sono tutti in questa fatica degli amici Verdena. In più di un momento una dimensione che va al di là della semplice fruizione Pop, una fragranza che né tranelli, né vorticosi inserti rumorosi né code neo-psichedeliche degli anni zero possono nascondere, ed alla fine il tramonto lo vediamo in tutta la sua serenità.
Che sia la forza evocativa di questa musica l’asso nella manica dei Verdena?
Intanto le giuste soddisfazioni nell’immediato sono del tutto meritate e se posso esprimere una pura e semplice intuizione, a breve credo ci sarà ancora qualcosa d’altro in più. Il lavoro, nelle parole dei protagonisti, è cresciuto nelle loro mani sino ad arrivare alla ragguardevole dimensione di pubblicazione di ventisette pezzi. Bravi e coraggiosi i Verdena corrono sui 400 e ottengono un gran bel tempo a scapito del cronografo. Anche per loro si eviterà di fare riferimenti stilistici che, ovviamente ci sono, ma vista la bontà delle idee, la trasversalità e l’entusiasmo contagioso, è più giusto sottolineare, fra le tante cose, la scelta davvero azzeccata nella successione delle selezioni, il ruolo di piano e tastiere, la bontà dei refrain, l’alternanza delle atmosfere, la perizia e la grinta dei protagonisti tutti bravi. Piccolezze, ed in percentuale risibile, le puntine di artificiosità di qualche passaggio vintage.
Mi pare di capire che da tempo l’ascolto davanti alle casse dello Stereo non sia più di moda. Per “Wow” non sarebbe una controindicazione ed anzi un’ opportunità per cogliere appieno oltre all’evidente status creativo anche la dimensione sonora e le sfaccettature di un lavoro il cui ascolto ordinario è leggermente dispersivo (almeno questa è stata la mia sensazione anche a diversi livelli di volume). Una dispersione insita nelle scelte e nella proposta ma, d’altro canto mi pare che, pur senza preoccuparsene eccessivamente anche lo stesso Alberto Ferrari abbia espresso il timore dell’incomprensibilità di parte dei testi e delle linee di cantato.
Per qualità complessiva e unitarietà di tutto il materiale, citare un pezzo piuttosto che un altro è improbo, anche perché in alcuni momenti il motivo di interesse risiede anche in uno scarto narrativo (“A capello”, “La volta”), in un guizzo imprevisto (“Per sbaglio”) o in un intuizione finale (“Loniterp”) a rendere i percorsi e le chiusure affascinanti. Cito comunque l’iniziale “Scegli me”, la gettonata “Razzi arpia inferno e fiamme”, i versi (e anche la canzone fatta di così poco…ma….) di “Castelli per aria”, e “Grattacielo”.
“Wow”, arancia azzurra al crepuscolo dovrebbe convincervi ascolto dopo ascolto della sua bontà, non attenderei settembre fossi in Voi.
Anto (giugno 2011)
Tracklist:
CD1
Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)
Loniterp
Per sbaglio
Mi coltivo
Razzi arpia inferno e fiamme
Adoratorio
Miglioramento
Il nulla di O.
Lui gareggia
Le scarpe volanti
Castelli per aria
Sorriso in spiaggia pt. 1
Sorriso in spiaggia pt. 2
CD2
Attonito
È solo lunedì
Tu e me
Badea blues
Nuova luce
Grattacielo
A capello
Rossella roll over
Canzone ostinata
12,5 mg
Sul ciglio
Letto di mosche
La volta
Lei disse (Un mondo del tutto differente).