“Ci sono sempre state due categorie di musicisti – quelli che creano e quelli che imitano. I Weather Report appartengono alla prima categoria”. Così Clive Davis, Presidente della Columbia Records, presentava, con tanto di firma in calce, l’esordio dei Weather Report nel 1971.
E, in effetti, per quanto qualcuno si affanni a trovare in “In a silent way” di Miles Davis, un papabile ascendente, “Weather Report” rimane disco unico e formidabile, il primo di una serie di capolavori che si distingue per un insieme di specificità che lo rendono irripetibile.
Non è un disco facile ed un vago senso di avvicinamento alla frontiera lo pervade come ad es. in Milky way (per solo piano e sax), Umbrellas (prototipo fusion?), Orange Lady (stellare), Morning lake e Waterfall, ma la sua portata è tale da giustificare Don DeMichael quando afferma che, come gli uccelli, i Weather Report non volano perché hanno le ali, ma hanno le ali perché volano.
Weather Report 1971: Joe Zawinul, Wayne Shorter, Miroslav Vitous, Airto Moreira, Alphonze Mouzon.
Anto (1990)
Tracks:
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“Milky Way”
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“Umbrellas”
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“Seventh Arrow”
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“Orange Lady”
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“Morning Lake”
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“Waterfall”
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“Tears”
- “Eurydice”