What a Funk – EP (2011)

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Sarà per qualche congiunzione astrale, sarà per una coincidenza ma EP dei What a Funk, di cui parlo oggi, ha molti punti di contatto (e diversi di differenza) con l’interessante I Putin dei Ex KGB di cui ho parlato qualche giorno fa.

I punti in comune sono non pochi, alcuni tra questi: che entrambe le band sono un power trio con una caratura tecnica non indifferente; che entrambe prediligono un sound potente fortemente contaminato da sonorità funk; che entrambe pagano diversi debiti ispirativi a gruppi del passato più o meno recente; che entrambe utilizzano testi solo ed esclusivamente in Inglese.

Proprio partendo dalle liriche si evidenziano invece alcune delle differenze che distinguono i due gruppi, se gli Ex KGB puntano sull’ironia i What a Funk vanno oltre e si spingono all’irriverenza, la sfrontatezza ed allo sberleffo che non disdegna il linguaggio nudo e crudo, il nome della band col suo gioco di parole è già rivelatrice; altra differenza sta nei punti di riferimento musicali, mentre gli Ex KGB sembra che guardino al post-punk e ai ’70 i What a Funk è decisamente evidente che prendano ispirazione e citino molto apertamente (sia musicalmente ed in alcuni casi come immagine) le band in auge sul finire degli anni ’80 e primi anni ’90, in particolare i Rage Against the Machine, i Red Hot Chili Peppers, gli Urban Dance Squad, il grunge più legato all’hard rock, i Jane’s Addiction e udite udite anche i Killing Joke sia quelli più funkeggianti dei brani firmati da Youth che quelli più industrial.

EP a dispetto del nome non è un extended play ma un album autoprodotto (o a voler esser pignoli pignoli, dato che ancora non si sa per quanto ma viviamo nell’epoca del CD, un mini album) composto da 7 brani belli muscolari, con un carico da 11 di testosterone a rischio di maschilismo che non lascia indifferenti e con forti possibilità di far svenire le signorine dell’uno e dell’altro sesso, ed una ballad. E’ un album che va chiaramente ascoltato ad altissimo volume e che vi costringerà a saltare, ballare e all’headbanging furioso (avete presente la parodia di Weird Al Jankowic del video di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana? Ecco si rischia proprio quel tipo d’incidente al collo 😀 ). Un album che se amate le band citate prima o lo adorerete o gli darete fuoco schifati tanto sono evidenti le citazioni.

EP, da parte mia, l’ho trovato molto divertente e godibile, suonato decisamente bene, prodotto altrettanto bene senza inutili effetti speciali e in maniera che gli strumenti e le voci siano ben udibili ed equilibrati nei volumi, con brani ben scritti (tra cui una potenziale hit radiofonica ed una classica ballatona) e con tante citazioni ben miscelate fra loro.

I limiti dei brani proposti dai What a Funk su EP sono sostanzialmente due: il fin troppo evidente gioco delle citazioni e di conseguenza la poca originalità; i testi solo in inglese, ecchefunk ragazzi (parlo ai WaF) con certi testi bisogna essere sfrontati fino in fondo e cantarli nel proprio idioma in modo che tutti vi capiscano e non solo chi ha un minimo di dimestichezza con lo slang angloamericano, altrimenti potrebbe venire il sospetto che vi nascondiate e visto che cantate dal vivo seminudi con solo un po di vernice fosforescente addosso risulterebbe un pochino ridicola come cosa, o no?.

In conclusione, sarà che son stato fulminato dai Sex Pistols nel lontano ’77, sarà che amo un certo tipo di sonorità, sarà l’amore per la goliardia, sarà quel che sarà, però non posso non consigliarvi EP degli emiliani What a Funk, pertanto procuratevelo senza indugio alcuno e fate in modo che questi tre fuor di cabesa possano suonare nelle vostre città.

 

 

 

 

Mario (aprile 2011)

 

 

 

 

Tracklist:

01. Keep the Fade

02. Fist o’ Funk

03. Funk ‘em All

04. Sweet Home

05. Trash Clash Planet

06. E.S.O.G.

07. Flush

08. What A Dude

 

 

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