La sindrome di Toret è l’ultimo album di Willie Peyote, all’anagrafe Guglielmo Bruno, classe 1985. Da qualche giorno è iniziato il tour – sold out in ogni data finora. Noi di Miusika abbiamo partecipato a quella di venerdì, allo Smav di Santa Maria a Vico. Situazione ideale: sembra quasi di essere tra amici, tra un cocktail e una birra. Sul palco un enorme Toret a farci compagnia nell’attesa. Willie, accompagnato dalla sua band (che bomba!) ci intrattiene per quasi due ore di concerto.
Sinceramente stupiti da quanti nella sala sappiano a memoria tutti i testi, senza sbagliare una virgola, anche se messi alla prova con i pezzi del nuovo album. Guglielmo, sì ci piace chiamarlo così, ci ha ricordato un po’ i rapper vecchia scuola: sul palco con naturalezza, senza strafare, senza il bisogno di dover ricorrere a sceneggiate o uscite poco felici. Basta un microfono e i pezzi giusti che si susseguono con velocità, da quelli più recenti passando per “Educazione Sabauda” (ricordiamo una versione partecipatissima di “C’era una vodka”). Nota di merito per “Oscar Carogna”, brano tratto da “Non è il mio genere, il genere umano”.
“Tutti insieme, presi bene”: venerdì è andata così.
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